mercoledì 11 aprile 2012

Libero Arbitrio.


La Vita è un viaggio.

 Spesso attribuiamo al concetto di libero arbitrio, la capacità di costruire o modificare il nostro destino, solo come conseguenza delle nostre scelte, della nostra volontà. 
 Con questo atteggiamento indossiamo con presunzione una grande veste di onnipotenza, che poi nella realtà, rispetto alle nostre effettive misure capacitive, ci sta molto larga.
 Ma facciamo prima un passo indietro.
Innanzitutto proviamo ad annientare il dogma religioso, che purtroppo ci è stato imposto, di avere una sola Vita a disposizione, ma bensì, proviamo a credere di aver avuto infinite possibilità passate e che ne avremo altrettante future.
 Bene, allora immaginiamo per un attimo che la Vita terrena si possa paragonare ad un viaggio in treno, che però non ha avuto inizio in questa Vita odierna, ma la stazione di partenza ha origini molto più lontane, e di essa non possiamo avere memoria, nè di tutte le stazioni intermedie , ma solo di quella attuale.
 Di conseguenza la morte assume un altro significato.
Si, il treno si ferma alla stazione, ma non è il capolinea, è solo una fermata intermedia, dalla quale si ripartirà ben presto per proseguire l'intero viaggio.
 Crediamo che con il libero arbitrio possiamo costruire noi le nostre rotaie, decidere dove andare.
 Noi non abbiamo questo potere.
Le rotaie sono state già posate.
 Hanno già una loro direzione.
Collegano una stazione all'altra, e percorrono il tragitto migliore e più breve.
 Ma in fondo non siamo poi così impotenti.
Ebbene si, possiamo tirare il freno d'emergenza e ritardare il viaggio.
 E possiamo anche peggiorare la qualità del viaggio, decidendo di avere come compagni nello scompartimento, tutti quei sentimenti negativi che ogni giorno ci piace avere accanto.

 Ogni volta viene costruito per ciascuno di noi, indistintamente, il percorso più efficace tra una Vita e l'altra, utile a colmare le nostre lacune spirituali e a raggiungere una quanto mai infinita saggezza.
 Sta a noi naturalmente, decidere se seguirlo con immotivata fiducia, oppure sperperare il tempo a disposizione.