sabato 4 gennaio 2014

La Fine Della Favola.

" C'è qualche cosa di sbagliato nell'amore
c'è che quando finisce porta un grande dolore.
Perché quando un'amicizia muore non c'è
questo spasimo che sa di tremenda condanna ? "

 Non sono mai stato attratto dai testi delle canzoni ma piuttosto dalla loro melodia.
 Infatti al primo ascolto questa canzone mi piacque immediatamente, ma devo anche ammettere che il concetto espresso nel suo ritornello non mi rimase indifferente, riecheggiando nella mia mente in varie occasioni.
 Ma veramente c'è qualcosa di sbagliato ?
In buona sostanza contribuiamo a svelare interamente la nostra essenza percorrendo due strade parallele, una riguardante l'amicizia ed una l'amore sentimentale.
 E' difatti impossibile negare che la nostra persona oggi sia anche il frutto di tutti gli incontri che abbiamo avuto nella nostra Vita.
 Questi incontri hanno un ruolo ben preciso, ovvero arricchirci sempre in un modo o nell'altro, anche quelli che a volte possono sembrare i più insignificanti.
 E la durata di questi rapporti dipenderà esattamente dal nostro effettivo bisogno di ricevere da essi.
 Ma comunque vada la fine di un rapporto d'amore comporterà sempre una sofferenza maggiore rispetto ad un'amicizia.
 Una legge in natura soprattutto lo impone.
Ovvero il fatto che uomini e donne hanno caratteristiche tra loro diverse ma complementari, sia a livello fisico che caratteriale, le quali creano in modo molto naturale un grande bisogno gli uni delle altre, ovviamente maggiore che in un'amicizia tra persone dello stesso sesso.
 Dunque siamo in parte dei perfetti complici riguardo questa sofferenza quando addossiamo istintivamente ad un amore delle aspettative molte più profonde, come ad esempio considerandolo erroneamente definitivo quando in realtà magari non lo sarà.
 Ma non c'è nulla di sbagliato nell'amore, ha solo delle regole le quali implicano un coinvolgimento superiore che dobbiamo accettare e rispettare.
 Semmai di sbagliato è il nostro approccio ad esso.
Se riuscissimo a considerare una storia come uno dei gradini di una scalinata da percorrere obbligatoriamente per la nostra crescita emotiva e caratteriale, concentrandoci più sull'intensità che sulla presumibile durata, probabilmente accetteremmo più facilmente anche il dolore della sua rispettiva fine.
 Naturalmente ottimisti e consapevoli che la scalinata porti ad un gradino definitivo, dal quale guardando indietro un giorno potremo sorridere e vedere in modo obiettivo tutte le vicissitudini vissute precedentemente, ed essere grati per averci condotto qui.
 E comunque sono certo che la sofferenza di una storia conclusa sia direttamente proporzionale alla gioia vissuta nella stessa ma anche che non potrà mai eguagliarla, perché saranno sempre più rumorosi i momenti felici trascorsi assieme.
 Dunque vale sempre la pena buttarsi con entusiasmo nei nuovi rapporti d'amore.
 Scegliere di investire il nostro tempo su di essi è decisamente sinonimo di saggezza.


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